giovedì 21 marzo 2019

L'autrice Chiara Ingrao incontra i ragazzi dell'istituto scolastico comprensivo Zingarelli - Da Feltre di Foggia.

"Habiba la magica" vive a Roma, in periferia, come tanti altri immigrati. Ha la pelle scura, i capelli con le treccine, tifa per la Roma e certo non ama i laziali. Habiba è nata in Italia da mamma africana, frequenta scuole italiane, parla romano, si sente molto italiana ma non lo é per via della legge che non la riconosce tale. Sin qui l'identikit della piccola afro-italiana, che un giorno riceve in dono da una strega che sta andando in pensione una scopa magica. La più prodigiosa delle magie che sa compiere è far volare le persone. Ancora più sorprendente è che a un certo punto Habiba impari a volare da sola. Glielo ha suggerito il vento dicendole "chi vuole vola". Così la piccola protagonista scoprirà le bellezze di Roma e risolverà con i suoi amici il giallo di un rapimento. Soprattutto, scoprirà la forza che ciascuno di noi ha e non sa di avere.
A chi chiede all'autrice Chiara Ingrao se la sua sia una storia di immigrazione, di diritti negati, di identità non riconosciute e di integrazioni riuscite (o fallite), si sentirà rispondere di no. O meglio, è questo, ma è soprattutto altro. "Più che sul razzismo, direi che la mia è una fiaba che rivendica il diritto all'immaginazione per tutti e tutte", ha sottolineato l'autrice in una recente intervista. Racconta come sia stata colpita – leggendo un articolo sul New York Times apparso proprio nei giorni in cui usciva il suo libro – dal fatto che solo una piccolissima percentuale di protagonisti della recente letteratura per ragazzi è di colore e come, nella quasi totalità, la loro presenza sia confinata in ruoli di "protesta sociale", lì dove si tratta di raccontare storie di diritti civili o di emarginazione. Con Habiba, invece, Chiara Ingrao vuole compiere un'altra operazione. Associa il racconto dell'immigrazione e dell'integrazione a quello della immaginazione rivendicando anche questo diritto. In fondo, raffigurare un piccolo immigrato o di famiglia di immigrati solo come un individuo che deve conquistare diritti concreti (sia pur fondamentali) e non anche quelli "immateriali" come il diritto al gioco, alla fantasia, al sogno, all'immaginazione è anche questa una forma di razzismo, sembra suggerire il libro.

mercoledì 8 febbraio 2017

Seminario Nazionale "Verso la Comunità educante"

Siamo lieti di invitare la cittadinanza, operatori sociali, insegnati e professionisti ad un momento di alta formazione e confronto nel campo dell’educazione dei giovani e del disagio scolastico.
Martedì 21 e mercoledì 22 febbraio, presso l’auditorium dell’Istituto Giannone di San Marco in Lamis si terrà un
seminario nazionale dal titolo “Verso la comunità educante”, prodotto finale del progetto “Orienta in progress” sostenuto dalla “Fondazione CON IL SUD”.
Saranno presenti, in qualità di relatori, alcuni dei più rappresentativi professionisti nel settore dell’educazione, dell’istruzione e delle politiche sociali.
Richiesti crediti formativi per gli assistenti sociali e per gli insegnanti.
Per partecipare ai workshop della seconda giornata è essenziale iscriversi preventivamente poiché il numero di posti è limitato.
Il progetto, di durata biennale, ha sperimentato un modello innovativo di contrasto all'abbandono e alla dispersione scolastica basato su una partnership stabile tra terzo settore e scuole, strutturando la connessione tra contesto scolastico ed extrascolastico attraverso attività avviate a scuola e proseguite al suo esterno.
Realizzati percorsi di potenziamento delle competenze tecniche, scientifiche ed economiche degli studenti "in transizione" fra i gradi scolastici; attività extrascolastiche con laboratori creativi e partecipati; esperienze extracurriculari estive con piani individualizzati per i ragazzi a rischio di abbandono; attività di alta formazione per gli insegnanti, gli operatori socio-educativi e le famiglie.

Martedì 21 e mercoledì 22 dalle ore 15.30 alle ore 19.30, presso “P. Giannone”, San Marco in Lamis (FG)